Il Napoli di Gattuso vince ancora ed è a due passi dalla conquista della ‘promozione’ in Champions League. Bisognerà vincere ancora, due gare, come fatto nelle ultime uscite.
L’Udinese è stata travolta al Maradona, la Fiorentina è all’orizzonte, il
Verona chiuderà la stagione.
Gattuso e il gruppo sono compatti e lottano tutti per lo stesso obiettivo: Zielinski e Osimhen sono in forma smagliante.
Il silente De Laurentiis twitta messaggi di giubilo verso la squadra e la esalta per i 100 gol e per l’essere un grande team.

Tutto questo appare paradossale ripensando al clima che ha creato nei mesi scorsi.
Il presidente e l’allenatore sono molto distanti. Il loro rapporto non è mai stato idilliaco, sin dai primi giorni. A Rino non è mai piaciuto Aurelio: per la gestione iniziale e per l’abbandono nei periodi più complessi.
Tutti ricorderanno i momenti più difficili attraversati dal tecnico nell’ultimo anno: la grave perdita della giovane sorella, “Francesca aveva solo 37 anni” e poi la malattia all’occhio che lo affligge da qualche anno.

Gattuso si aspettava la vicinanza della dirigenza azzurra: così non è stato. Anzi, nei momenti clou, sono risultati assenti ingiustificati.
Decisamente grave per una società che punta molto in alto cercando di curare tutti gli aspetti.

Si è fatto vivo Berlusconi e non De Laurentiis: va così dalle parti di Castel Volturno.
Gattuso come i suoi predecessori è durato poco, troppo poco. Non sono mancate sue sbavature ma è mancata mezza squadra nel corso della stagione. Dovesse andare in Champions, rispetterebbe i desideri del patron ma il matrimonio volge comunque al termine come anticipato nei pezzi precedenti.
A Firenze si giocherà tra una settimana, col Verona il 23 maggio e poi fine delle nozze.
La casa del tecnico calabrese sarà liberata dopo 4-5 giorni e magari diverrà la nuova residenza del prossimo allenatore.

Giuseppe LIBERTINO
#CalcioMinformo

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